50 anni con Leonardo by Martin Kemp

50 anni con Leonardo by Martin Kemp

autore:Martin Kemp [Kemp, Martin]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788851053314
editore: Rizzoli
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Le qualità migliori di pelli di giovani capre, pecore o vitelli erano pressoché introvabili all’epoca, quindi era sensato cercare di ricavare il maggior numero possibile di fogli da ogni pelle scelta, dopo averla adeguatamente tirata e raschiata. L’annotazione di Leonardo inoltre ci incoraggiò ad analizzare la gomma arabica utilizzata per l’imprimitura della pergamena e il fissaggio dei gessetti. Le telecamere seguivano Sarah passo passo mentre procedeva con le sue prove. Il risultato non intendeva essere una replica del ritratto, ma dimostrare quali mezzi erano probabilmente stati impiegati per la sua esecuzione. Il tentativo di Sarah confermò che la tecnica era inusuale e difficile, ma assolutamente fattibile (fig. 52). Confermò altresì che non esisteva prova più ardua che cercare di emulare le tecniche di Leonardo, anche per una persona dotata di un’abilità artistica esemplare come Sarah.

L’ottimo documentario di David Murdock, Mystery of a Masterpiece [trad. lett. Misteri di un capolavoro], andò in onda negli USA il 25 gennaio 2012, e nel numero di febbraio del “National Geographic” apparve un articolo sull’argomento. Più avanti, nello stesso anno, furono realizzate l’edizione francese e tedesca del programma, e perfino una versione con i sottotitoli in portoghese, ma il programma non è mai stato visto nel Regno Unito. In seguito alla pubblicazione del nostro libro in Giappone, inoltre, un’emittente televisiva giapponese, Documentary Japan, aveva confezionato un documentario sul ritratto e sulla sua autenticazione intitolato A Fingerprint of Da Vinci [trad. lett. Un’impronta digitale di Da Vinci], trasmesso all’inizio di dicembre 2010. Interviste e video girati sul posto erano accompagnati da una di quelle ricostruzioni pittoresche tanto apprezzate dagli spettatori giapponesi che comprendeva anche il meticoloso lavoro di Sarah. Il pubblico nipponico mostra sempre una particolare passione per l’arte di Leonardo e la sua “universalità”.

Nonostante l’interesse del pubblico e l’apprezzamento per questo tipo di programmi e, più in particolare, per il ritratto, molti esperti del mondo dell’arte continuarono a essere scettici riguardo la sua autenticità. Non essendo mai stata esposta in una prestigiosa galleria pubblica, “Bianca” veniva percepita come avvolta da un’ombra di speculazione commerciale. La strada che la condusse verso un debutto pubblico appropriato fu la produzione di un facsimile della Sforziade. L’editore italiano Scripta Maneant pensò che una ristampa anastatica dell’incunabolo conservato a Varsavia, accompagnata da una riproduzione facsimilare del ritratto, avrebbe impreziosito il loro catalogo di pregevoli volumi per collezionisti. L’intento iniziale era quello di inserire il ritratto di Bianca in quella che ritenevamo fosse la sua posizione originale nel libro, ma l’idea fu accolta con un netto rifiuto da parte della Biblioteca nazionale di Varsavia al termine di lunghe e tormentate negoziazioni. In alternativa Scripta Maneant seguì il mio suggerimento di presentare il ritratto separatamente, inserendolo in una tasca del facsimile della copertina della versione della Sforziade custodita alla British Library (l’unica copia che conserva la sua sontuosa rilegatura). Le decorazioni in argento sulla copertina di velluto aggiungono lustro agli stemmi degli Sforza e alla testa del Moro.

L’editore si mise dunque alla ricerca di una sede adatta per l’esposizione del ritratto. La



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